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+ Vita! La rivoluzione sanitaria della ASL di Latina

Il  3 Giugno 2019 si è tenuta una conferenza stampa presso l’Ospedale Santa Maria Goretti particolarmente interessante, per poter annunciare l’inizio dei lavori sul campo per il “patto della Salute”. La sfida della Sanità Pontina è quella di ridurre l’avanzare della patologie croniche occupandosi di prevenzione secondaria, non più con una medicina di iniziativa del paziente, senza una guida medica, ma sotto le direttive di medici di famiglia in primis, e del personale sanitario aziendale. 

La giornata si è aperta con il saluto delle autorità:il sindaco di Latina Damiano Coletta ,il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici.

Il Direttore Generale Giorgio Casati ha illustrato le finalità del progetto di presa in carico delle patologie croniche, sottolineando il carattere innovativo e tecnologicamente avanzato del “modello Latina”, che,  primo nel Lazio, adotta la strategia del “chronic care mode”l e della medicina d’iniziativa in linea con la programmazione regionale degli ultimi cinque anni.

Subito dopo ha preso la parola il Direttore Sanitario  Giuseppe Visconti che ha ribadito il carattere provinciale del progetto e la realizzazione di servizi di prossimità nelle zone disagiate e prime fra tutte le isole pontine per le quali, peraltro è già funzionante a Ponza una postazione di telemedicina che consente di far interfacciare l’operatore sanitario locale con lo specialista di branca dell’ospedale Goretti di Latina o dell’oc di Formia, simulazione realizzata durante la conferenza stampa e perfettamente riuscita, dotandola anche di un sistema ecografico ed elettrocardiografico dedicato.

Ha preso poi la parola il coordinatore distrettuale il Dr  Bellardino Rossi che ha avuto il compito d’illustrare l’intero progetto ed i pilastri su cui si fonda: Medici di Medicina Generale, infermieri del Centro di Controllo Territoriale, specialisti ospedalieri e convenzionati e l’intero staff Aziendale.

Tutti concorreranno a vario titolo alla presa in carico dei pazienti cronici in condivisione attraverso i percorsi aziendali diagnostico-terapeutici già deliberati nei mesi scorsi come quelli sul diabete e sulla bpco e utilizzando una piattaforma tecnologica unica che consentirà la registrazione e tracciabilità di ogni intervento così come la valutazione dei processi e degli esiti complessivi.

L’arruolamento dei pazienti inizierà da subito in modo attivo e saranno i medici di MG che offriranno loro la sottoscrizione di un patto di cura che, tra le altre cose,  azzererà le liste di attesa,  perché sarà direttamente il curante a programmare accertamenti e visite specialistiche per il proprio assistito e  che di regola andranno effettuate  se possibile in una unica giornata onde ridurre al minimo il disagio per l’utente.

Dal 2020 il progetto si estenderà all’intero territorio provinciale se verrà dimostrata  l’efficacia e l’efficienza che sulla carta sembrano garantite.

A questo punto ha preso la parola il Dr Giovanni Cirilli segretario regionale del nostro sindacato che ha sottolineato la sfida che rappresenta per le cure primarie la buona riuscita del progetto e della grande preoccupazione che c’è in Italia ma anche in Europa della riduzione nel numero degli addetti a questo settore.

L’ocse nel recente passato, ha riferito Cirilli, pur essendo una organizzazione che si occupa di commercio e  sviluppo economico ha ravvisato nella drastica riduzione dei medici di medicina generale un grave ostacolo alla crescita del Prodotto Interno Lordo di molti paesi tra cui il Nostro e la ragione di questo fenomeno è da attribuire alla ridotta attrazione che  questa professione  ha rispetto al passato.

Il carico burocratico,l e responsabilità di spesa,l a delegittimazione prodotta dai piani terapeutici, l’abbassamento del profilo clinico\diagnostico ,la mancata programmazione universitaria hanno fatto si che nell’arco di pochi anni il numero complessivo dei MMG si ridurrà del 30% lasciando interi territori sguarniti, come sta già accadendo nel nord Italia.

Il contrasto a questo stato di cose, afferma Cirilli, è rappresentato dal rilancio di questa professione e della sua dignità e servono  progetti come questo per risalire la china, consapevoli che il percorso da compiere è lungo e complesso e solo una convinta e  comune volontà  potrà riuscire a realizzarlo.

La giornata si è conclusa con le domande formulate dai giornalisti presenti e dai rappresentati di diversi comitati per il mantenimento dei punti di primo soccorso a rischio chiusura che hanno polemizzato con la Direzione aziendale travisando lo scopo  della conferenza.

Di seguito i link per accedere alla rassegna stampa e in allegato il documento per “PRESA D’ATTO DEL PROTOCOLLO D’INTESA SIGLATO TRA ASL LATINA E LE OO.SS. DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE FIMMG, SMI E SNAMI PER L’ATTUAZIONE DEI DCA DELLA REGIONE LAZIO VOLTI ALLA PRESA IN CARICO ATTIVA (MEDICINA DI INIZIATIVA) DEGLI ASSISTITI AFFETTI DA PATOLOGIE CRONICHE”

Il Messaggero it
Presentato “+Vita”, il programma della Asl di Latina che prende in carico i pazienti cronici

Radio Latina
Sanità, la Asl di Latina rivoluziona l’assistenza ai cronici: “Più Vita” per diabetici e Bpco

Latina Quotidiano
Sanità, con “Più Vita” maggiori servizi per i pazienti cronici a Latina e provincia

Latina  Today
Sanità, la Asl rivoluziona le cure dei pazienti cronici: nasce il programma “+ Vita”

Latina Oggi eu
Arriva +Vita: il programma della Asl per la presa in carico dei pazienti

La Notizia Pontina
Progetto +Vita, presentato questa mattina

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