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UNITA’ DI COORDINAMENTO COVID-19 LT2: TEST PER TUTTI I MEDICI DI MMG

Si è tenuta in data odierna la prima riunione dell’Unità di Coordinamento COVID-19 del Distretto 2 in videoconferenza. Erano presenti la  Dott.ssa Giuseppina Carreca, Direttore del Distretto LT2, Dott.ssa Cristina Giambi responsabile SISP,  Dott.ssa Francesca De Angelis Dirigente Assistenza Domiciliare Programmata, Dott.ssa Ida Ciamarra DIRETTORE SOSTITUTO DELLA UOC ASSISTENZA MEDICA E SPECIALISTICA, Dr Morandini referente Pediatria Libera Scelta PLS, Dr Gianmarco Rea referente Continuità assistenziale e membro del Direttivo FIMMG CA LT, e dott.ssa Fabbri referente Assistenza Primaria nonchè membro UCAD e del Direttivo FIMMG AP LT.

La dott.ssa Carreca inizia esprimendo un ringraziamento verso i medici di medicina generale e i pediatri del territorio per l’operato finora svolto. Stiamo entrando nella fase due, sebbene per gli aspetti sanitari questa fase sia stata in alcuni punti procrastinata, sarà un periodo di maggiore criticità. L’attenzione dovrà esser alta, e chiede ai medici un ulteriore sforzo di educazione e raccomandazione sanitaria alla popolazione, siamo nella fase di “convivenza con il virus” non di guarigione.

Questa unità di Coordinamento nasce dall’esigenza di rispondere alla disposizione Regionale del 09.04.2020 “potenziamento delle cure primarie”.

A cosa serve questo gruppo di coordinamento? Sono stati stabiliti obiettivi da condividere con Direzione Sanitaria e Regione per implementarli e portarli sul territorio.

E’ prevista l’assistenza pro attiva infermieristica (API), che la dott.ssa Lorena Di Lenola coordinerà a livello aziendale.

Si tratta di un’equipe di quarantadue infermieri, impegnati nel territorio a svolgere le attività già in carico alla CCT, e dalla prossima settimana eseguiranno a tutto il personale sanitario (inclusi MMG E PLS) e alle forze dell’Ordine test sierologici per la ricerca anticorpale del Covid-19.

Tale impegno fa parte di un accordo con la Regione Lazio per uno studio/screening della popolazione. Al momento non sono previsti test sierologici da parte dell’azienda alla popolazione di assistiti. A tal proposito la Dott.ssa Carreca ribadisce di mantenere la massima attenzione su alcuni test che vengono proposti dai privati. I NAS stanno effettuando controlli per verificare le modalità e finalità dei test proposti.

Le API, in collaborazione con il CAD si occupano anche dei prelievi domiciliari. Si sta ottimizzando la procedura per le modalità di pagamento (quando previsto) ma per il MMG o PLS non differisce molto dalla richiesta di prelievo domiciliare già in essere per gli assistiti in carico al CAD.

Altra novità sul nostro territorio, come prevende il documento regionale, sono le USCAR. Sono a coordinamento Regionale e sono già attive sul nostro territorio, si sono occupate infatti di eseguire tamponi nasofaringei in alcune RSA dove l’emergenza COVID aveva raggiunto livelli critici.

Al momento è stato programmato di eseguire tamponi a tutti i degenti nelle RSA. Invece il SISP ha sottoposto a monitoraggio che deve rispondere a determiniati criteri, e che può diventare esecuzione dei tamponi su tutta la popolazione residente, per quanto riguarda le case di riposo e le comunità alloggio.

Una cura particolare va dedicata all’isolamento fiduciario e alla quarantena, infatti sempre più necessaria in alcune situazioni, si vede l’esigenza di prendere in carico in struttura alberghiera i pazienti COVID positivi che non possono garantire l’isolamento a casa e che vivono con persone negative. Il problema maggiore si presenta quando i conviventi sono dei lavoratori in quanto per loro scatta l’solamento fiduciario e l’esigenza del certificato INPS.

Se un paziente positivo non accetta di recarsi in albergo, gli viene comunque fatto firmare un MODULO informato in cui rifiuta l’accesso.

E’ stata affrontata anche la tematica delle cronicità. Grazie al progetto “+VITA” la nostra provincia parte avvantaggiata nella telemedicina e nella presa in carico dei pazienti cronici. C’è molto da fare ancora, e la dott.ssa Ida Ciamarra precisa che verranno messe in atto tutte le disposizioni per il distanziamento sociale e le eventuali altre direttive regionali ma che siamo pronti a ripartire.

Il CUP aziendale attualmente non accetta ricette se non stampate. Interviene la dott.ssa Fabbri spiegando che avere la ricetta dematerializzata e presentare il codice a barre o l’NRE è un diritto del paziente, una scelta civile ed ecologica, nonché una grande conquista per la medicina. L’invio telematico ha permesso di mettere in atto il prezioso distanziamento sociale che ha consentito il rallentamento della diffusione del virus. Se il Cup continuasse con l’inspiegabile rifiuto, (centri convenzionati e farmacie non presentano la stessa problematica) negli studi medici ci sarebbe il pericolo di vanificare tutto l’impegno fino ad ora messo in atto (immaginate quanti pazienti senza stampante tornerebbero nei nostri studi solo per avere il cartaceo). Pertanto invitiamo i MMG a continuare con l’invio telematico della ricetta dematerializzata e a far sì che l’azienda provveda a risolvere la criticità.

L’azienda ASL ha istituito dei numeri utili per il supporto psicologico ai pazienti con canali differenziati per l’età pediatrica o la maggiore età. La dott.ssa Fabbri chiede se potrebbe esser istituito anche un canale di ascolto dedicato esclusivamente agli operatori sanitari perché questo è un momento particolarmente critico ed è facile trovarsi in difficoltà nonostante si mantenga alto lo standard di cura verso i propri pazienti.

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